
Siamo pronti ed entusiasti di partire alla scoperta di un nuovo paese: la Corea del Sud! Questo sarà il punto più ad est nel mondo dove siamo stati finora. (Andremo oltre nel 2019, in Australia e alle Isole Vanuatu)
Il nostro volo low cost da Da Nang, Vietnam a Seoul, Corea del Sud parte tardi intorno a mezzanotte, impiega 4 ore e mezza e in più ci sono 2 ore di differenza tra i due stati, percui atterreremo alle 7 di mattina locali. L’Aeroporto di Incheon riassume perfettamente quanto la Corea sia tecnologicamente avanzata, tutto è ben servito, vediamo anche il futuristico treno a levitazione magnetica MagLev. Ci sono diverse opzioni per coprire i 30km che lo separano da Seul: scegliamo di usare la metro, dopo aver acquistato la carta T-Money che offre sconti sui singoli viaggi. La tariffa è 4.000KRW (Wong Coreani), e ci mette circa un’ora per Seoul Station. Con 10.000KRW puoi comprare il biglietto per l’Airport Express Train (Arex) per raggiungere la città in soli 35 minuti.
Si dice Seul o Seoul? Leggi la nostra spiegazione qui!
A Seoul Station cambiamo linea e dopo 3 fermate raggiungiamo il quartiere dove pernotteremo nei prossimi giorni: Insa-dong. Abbiamo prenotato presso il Fully Hong Insadong Hostel, dopo aver letto le sue recensioni positive e per il buon rapporto posizione/prezzo. I prezzi per pernottare a Seul sono infatti abbastanzi cari rapportati alla media asiatica, a partire da 30$ a notte fuori città, da 60$ in su in città. Anche un letto in ostello costa raramente meno di 15-20$, puoi cercare offerte qui. Non è nemmeno alta stagione adesso, essendo luglio, l’estate in Corea è molto umida e piovosa (avremo pioggia 2 giorni su 4). Al Fully Hong Hostel il brillante staff fa la differenza, sono gentilissimi e ci fanno fare check in alle 10 di mattina, così possiamo recuperare il sonno perduto sull’aereo e prepararci per visitare la città nel pomeriggio.
GIORNO 1 – INSADONG & MERCATO DI MYEONGDONG
Appena pochi passi fuori siamo subito attratti da uno dei tanti cibi di strada coreani: hot dog fritti, chiamati Kogo. Per 1.500KRW puoi comprare un Kogo e ricoprirlo con tutte le salse che vuoi (i coreani amano le salse piccanti).

Kogo, hot dog fritti coreani
Giungiamo nella vibrante strada principale di Insadong, una zona di arte e cultura, variopinta e animata. Continuando a camminare ci fermiamo al Tempio di Jogyesa dove assistiamo ad un esempio di buddhismo coreano (la seconda religione del paese dopo il cattolicesimo).

Tempio Jogyesa, Insadong, Seul
Entrando sempre più nel cuore di Seoul, incontriamo il fresco ruscello Cheonggyecheon, un tempo dimenticato flusso di acque sporche, di recente restaurato e trasformato in un bellissimo e verde canale, con tanto di piccole cascate, ponticelli di pietra, murales ai lati: una zona rilassante nel centro di Seul, che si estende per alcuni chilometri.

Ambra attraversa il ruscello Cheonggyecheon

Cascata urbana
Procedendo verso il quartiere di Myeong-dong, vediamo il municipio e la biblioteca pubblica. Dopo aver apprezzato la Cattedrale di Myeong-dong, uno dei più importanti simboli del cattolicesimo in Corea, gli impiegati iniziano a riempire le strade, i bar e ristoranti: mentre c’è una varietà di bancarelle che attraggono i turisti, i locali optano soprattutto per i ristoranti barbecue o i chicken&beer. Il mercato in strada a Myeongdong ha talmente tanto da offrire che non possiamo esimerci dall’assaggiare un po’ di tutto: ravioli al vapore, bruschette all’uovo (Gyeran-ppang), polpo teriyaki, gamberi grigliati, patate dolci, tra i 2.000 e 5.000KRW per pezzo.

Quartiere di Myeongdong, Seoul
Il primo giorno in un nuovo paese a volte può essere soverchiante, ma siamo allo stesso tempo impazienti di vedere così tante cose attorno a noi; decidiamo di fare a piedi tutta la strada per ritornare in ostello, per un totale di più di 10km percorsi nel nostro primo giorno. Abbiamo le gambe pesanti e allora imitiamo i locali che immergono i piedi nella fredda acqua del ruscello Cheonggyecheon. E’ una splendida sensazione ed è proprio terapeutico! Appena primo di rientrare in ostello, un altro tipico cibo da asporto ci strizza l’occhio, e concludiamo così la giornata con un gustoso toast al prosciutto, uovo e formaggio.

Abitanti di Seul si rilassano presso il Cheonggyecheon
GIORNO 2 – PALAZZI REALI E VILLAGGIO HANOK
Il nostro secondo giorno è dedicato alle tradizioni coreane: di prima mattina visitiamo il Palazzo Changyeonggung, il secondo per grandezza in Seul ma oggi il più bello e meglio conservato, essendo stato restaurato dopo esser stato sotto il controllo dei giapponesi prima e distrutto durante la Guerra di Corea negli anni ’50. Le imponenti entrate, grandiose sale comuni e immensi padiglioni trasmettono un senso di fascino misto a paura, che era in effetti l’idea originale.

A Million Travels @Palazzo Changyeonggung
Ma la ciliegina sulla torta di questo palazzo sono i giardini segreti (Secret Gardens): un’estesa zona privata costruita per richiesta del Re Taejong, che forniva un luogo dove riposare per tutti i membri della famiglia reale. I giardini segreti sono curati nel minimo dettaglio ancora oggi. Solo gruppi guidati di massimo 100 persone alla volta sono ammessi ogni ora, per non renderli sovraffollati e per mantenere la solennità del posto. Dei 100 biglietti disponibili, 50 sono prenotabili all’ingresso e 50 online tramite il sito ufficiale del turismo dove abbiamo riservato i nostri (basta prenotare online, e poi pagare e ritirare i biglietti all’ingresso). Raccomandiamo il biglietto combinato per 10.000KRW, che include tutti i palazzi principali e la visita ai giardini segreti.

Ninfee ai giardini segreti
L’estate è forse la stagione peggiore per visitare Seul, diciamo la meno bella. In primavera e autunno i fiori e gli alberi risplendono di infinite sfumature e colori in ogni angolo dei giardini, e in più si possono ammirare sbocciare i caratteristici fiori di loto, oltre le centinaia di affascinanti aceri; in inverno invece Seul viene spesso ricoperta dalla neve, rendendo i palazzi ancora più meravigliosi. D’estate è tutto molto verde, c’è sempre molta umidità, infatti inizia a piovere nel momento in cui mettiamo piede nel giardino segreto. Però non ci fraintendete, la vista è comunque spettacolare, il suono delle gocce di pioggia che cadono sulle foglie regalano una sensazione unica di pace.

Laghetto nei giardini segreti
Dopo il Palazzo Changyeonggung, ci incamminiamo su per il Bukchon Hanok Village, un’area in cui molte antiche case tradizionali sono state salvate e ristrutturate. E’ palese che vivere in una di queste case oggigiorno sia costoso, vi sono macchine di lusso parcheggiate nei dintorni e il quartiere assomiglia in realtà più ad una zona privata, il che è ottimo per noi visitatori che possiamo apprezzare il silenzio attorno a questi tipici edifici coreani.

Bukchon Hanok Village, Seul
Facciamo su e giù per un paio d’ore per Bukchon, per poi ripararci da un temporale in un piccolo ristorante dove assaggiamo il Bulgogi (carne di manzo marinata e grigliata) con riso, e alette di pollo in salsa agrodolce, tutto squisito!
Al pomeriggio ci dirigiamo verso il palazzo più grande: Gyeongbokgung. E’ decisamente più affollato di Changyeonggung, il che lo rende un po’ meno apprezzabile ai nostri occhi. Il palazzo copre un’area immensa, putroppo pioviggina ancora.

Palazzo Gyeongbokgung, porta principale
Visitare entrambi i palazzi maggiori nella stessa giornata è forse un po’ troppo, c’è da camminare parecchio. A fine giornata siamo infatti esausti, desideriamo solo altra carne per cena! Stasera decidiamo di mangiare in un tipico ristorante coreano bbq, e il nostro piatto principale saranno magnifici spiedini di agnello.

Spiedini di agnello al ristorante bbq
GIORNO 3 – ZONA UNIVERSITARIA E LUNGO FIUME
Il terzo giorno, domenica, visitiamo Dongdaemun, una zona a est rispetto al nostro ostello. Dopo una passeggiata nel mercato della domenica arriviamo a Seoul DDP, Dongdaemun Design Plaza: si tratta di una vasta piazza che è stata coperta con una grande infrastruttura dallo stile moderno e futuristico che comprende delle esibizioni di arte e design, musei e altre attrazioni, il tutto molto particolare e singolare.

Dongdaemun Design Plaza
A mezzogiorno ci rechiamo in metro all’Università delle Donne di Ewha, nota come l’università femminile più grande del mondo: l’area è molto verde, pulita e spaziosa, essendo domenica non ci sono lezioni.

Università delle donne di Ewha
Siamo ora vicini a Hongik, il quartiere universitario e giovanile di Seul. Ci fermiamo qui per un pranzo a base di manzo e roastbeef, tutte delizie che in Vietnam è raro trovare e costano molto se sono importate. In seguito camminiamo fra i negozi e caffè alternativi che popolano il quartiere di Hongik.

Pranzo delizioso a Hongik
I bar/caffè competono fra loro per aggiudicarsi i clienti offrendo temi bizzarri, soprattutto riguardanti animali: ecco che passiamo davanti al caffè procione, caffè pecora, caffè dei suricati, e diversi cat-cafè, i più popolari, pieni di gatti. I coreani sono strani!
Per il tramonto scegliamo di andare lungo fiume (Han River, stesso nome del fiume di Da Nang). Entrambe le sponde si estendono in mezzo alla città per diversi km e sono splendidamente pensati per i cittadini, offrendo larghi marciapiedi, piste ciclabili chilometriche, panchine, parco giochi, fontane. Il meteo ci è ancora ostile, piove leggermente, e i ragazzi locali si ritrovano sotto i ponti per pic-nic improvvisati.
Sembra proprio essere un’abitudine per gli abitanti di Seul recarsi lungo fiume con gli amici e la famiglia, addirittura portando le tende e campeggiando di giorno (o almeno ci auguriamo che non stiano anche la notte); è un hobby curioso ma che in effetti trova il suo senso in una tanto estesa metropoli, dove uscire di città può costare diverse ore di viaggio. Vediamo anche molti anziani che pescano mentre ci avviciniamo al ponte Banpodaegyo, dove dovebbe esserci uno spettacolo di fontane, luci e colori.

Ponte Banpodaegyo, con la Seul Tower sullo sfondo
Insieme alla folla aspettiamo per quasi un’ora, ma non accade nulla e ce ne andiamo quando sopraggiunge la fame. Cambiamo quartiere per l’ennesima volta, Seoul è davvero enorme, e raggiungiamo Itaewon: è simile a una zona per espatriati, un grande misto di culture che ci sorprende: mangiamo un kebab turco in un ristorante serviti da ragazzi uzbeki, e i clienti sono soprattutto afro americani, russi e coreani. Camminando in zona notiamo su negozi e locali le bandiere di quelle che devono essere le nazioni degli immigrati: Russia, Uzbekistan, Mongolia, Cina, Kazakistan, USA, Filippine, Thailandia, Vietnam e Cambogia. Un gran bel miscuglio insomma.
Ritornando in ostello, ci prendiamo un cono gelato come dessert: i coni di Seoul sono anche molto popolari, la sfida al cono gelato più alto è sempre aperta!
GIORNO 4 – SEUL TOWER E QUARTIERE GANGNAM
La mattina ci rechiamo a Namdaemun, con la sua maestosa porta e il caotico mercato dove acquistiamo alcuni souvenir.

Mercato di Namdaemun
Dalla stazione di Myeongdong saliamo su un bus navetta che fa il giro del quartiere Namsan, una collina su cui svetta la iconica Seoul Tower. Da quassù è possibile apprezzare una vista a 360° della immensa dimensione della capitale coreana. Non saliamo sulla punta della torre, sia perchè la vista dalla collina è già meritevole di per sè, che per la presenza di nebbia e nuvole ancora più dense in cima alla torre.
Ci rilassiamo per alcuni minuti, ma poi la nostra amica pioggia inizia a cadere di nuovo e riprendiamo la navetta per scendere in centro.

Vista annebbiata sulla città da Seul Tower
Dopo pranzo ritorniamo oltre fiume fino a Gangnam, la zona diventata celebre in tutto il mondo grazie al cantante pop Psy: è un centro finanziario e commerciale con molti moderni grattacieli.

Oppa Gangnam Style!
Uno dei più grandi è il Coex, nominato come il centro commerciale sotterraneo più grande al mondo, dove fra le altre cose ci sono una maestosa biblioteca, un acquario e un casinò. In seguito raggiungiamo il cuore di Gangnam (a ben 3 fermate di metro di distanza, per darvi un’idea delle distanze). Sono le 18 e la gente sta uscendo dal lavoro, la metro è più intasata che mai.

Stazione metro di Gangnam, ora di punta

A Million Travels @Gangnam stazione
Ancora una volta mangiamo carne di maiale barbeque in un ristorante locale. La notte è ancora molto giovane per noi stasera, il nostro volo Seul-Da Nang decolla alle 7 del mattino e dobbiamo essere in aeroporto un paio d’ore in anticipo, ma i primi treni non partono prima delle 5.30 e impiegano circa un’ora, non faremmo mai in tempo. Ci sono alcuni bus notturni, ma dovremmo svegliarci alle 3 di notte (bus notturni per l’aeroporto 10-15$, 1h30). Abbiamo infine deciso di fare check-out anticipato e passare la notte in aeroporto. Passiamo ancora da Myeongdong per camminare lungo il Cheonggyecheon un’ultima volta. Doccia, valigie, e lasciamo l’ostello verso le 23. Gli ultimi treni per l’aeroporto partono intorno alla mezzanotte.
Dormire in aeroporto non si rivela una pessima idea, troviamo dei comodi divani per dormire 4 ore, sempre meglio che sull’aereo. Non ci sono invece cartoline in aeroporto, se ve ne servissero cercatele in città, ma non sono così popolari qui.

A Million Travels @Seoul
Questo è stato dunque il nostro breve viaggio nella capitale coreana, davvero molto interessante, una cultura diversa dalle altre asiatiche e per certi aspetti non così lontana dallo stile di vita europeo, almeno per quanto riguarda questa frenetica metropoli.
Sicuramente immaginiamo che la vita nel resto della Corea del Sud debba essere più simile agli standard asiatici, ci piacerebbe molto saperne di più la prossima volta, purtroppo in 4 giorni non potevamo fare più di così.
Per ora, ritorniamo in Vietnam, aggiungendo un’altra bandiera alla nostra collezione, e sognando la prossima destinazione.
감사합니다 Grazie, Corea!
Sistemazioni:
- Fully Hong Insadong Hostel, Seoul: ottima posizione presso la metro, staff simpatico e molto disponibile, dormitori e stanze private;
- Cerca offerte per hotel a Seul;
- Ostelli economici a Seul.
Trasporti:
- Da Nang, Vietnam – Seoul, Corea, volo andata/ritorno: 150€/testa, 4h30;
- Incheon aeroporto – Seul, Arex treno express: 10.000KRW, 35min;
- Incheon aeroporto – Seul station, metro: 4.000KRW (carta T-Money), 1h;
- Ricaricabile T-Money: 10.000KRW, tariffe da 1.500KRW per metro, treni, bus.
Soldi&Ingressi:
- Cambio valuta: 300$=335.000KRW;
- Prelievo ATM: 250.000KRW=190€;
- Palazzi reali + giardino segreto, biglietto combo: 10.000KRW/testa;
- Seul Tower: 9.000KRW/persona.