
Riprendiamo da dove avevamo terminato la prima parte del nostro articolo Lavori all’estero e come abbiamo fatto a trovarli.
Dopo la lista dei lavori fatti da Edoardo, ecco le esperienze lavorative di Ambra a cui passiamo la parola.
EDITOR GIORNALISTICO – UMASS MEDIA (U.S.A., 2014)
Durante la mia esperienza semestrale all’estero che mi ha portato a vivere per 6 mesi a Boston negli USA e studiare presso la University of Massachussetts, ho avuto l’opportunità di lavorare come tirocinante per il giornale universitario UMass Media.
Ho avuto un assaggio concreto del mestiere di editor per una testata giornalistica, lavoro per altro perfettamente in linea con il mio corso di laurea in Editoria e Giornalismo. Il lavoro da tirocinante ovviamente non era retribuito, ma mi ha insegnato parecchio. Inoltre avere accesso ai servizi ultra moderni e hi-tech di una università americana (spaziali rispetto agli standard italiani), mi ha davvero aperto gli occhi e la mente!
Ottenere il diritto di lavorare negli Stati Uniti non è semplice ma esistono programmi che aiutano in questo senso: infatti il mio visto di studio permetteva di lavorare a tutti gli effetti all’interno dei locali universitari (uffici, biblioteca, sala computer e stampa, palestra, caffetteria ecc).

EDITOR LETTERARIO (ONLINE, 2015-2017)
L’esperienza maturata durante gli anni di studi mi ha portata a rimanere in contatto con esponenti dell’ambiente universitario, grazie a cui ho continuato a lavorare su progetti editoriali negli anni seguenti, anche durante i primi viaggi in Asia.
Ci tengo a spiegare in dettaglio la figura dell’editor, spesso confusa o dimenticata. Il compito essenziale dell’editor, che negli Stati Uniti gode di uno status affermato, in Italia tende a essere inglobato in altre figure, perdendo spesso valore: l’editor si occupa della preparazione del testo alla pubblicazione, non solo da un punto di vista grammaticale, ma anche intervenendo su contenuti e coerenza strutturale.
Un lavoro tanto importante quanto difficile da trovare, soprattutto in Italia dove è appunto un mestiere sottovalutato e poco considerato. Per i progetti a cui ho partecipato come editor, i compensi variavano dai 500€ ai 1.500€ a volta, a seconda della mole del progetto.
RECEPTIONIST IN OSTELLO (VIETNAM, 2016)
Quando sono partita con Edo per l’Asia, abbiamo abitato insieme nell’ostello in Vietnam citato nella prima parte dell’articolo. Un altro vantaggio del fare workaway è infatti poter vivere e lavorare nello stesso luogo, che fa risparmiare tempo ed evita spostamenti in auto o mezzi per andare sul posto di lavoro.
Concordo con quanto detto da Edo in precedenza, lavorare in ostello è stato formativo e divertente, ma soprattutto ci ha fatto conoscere storie di viaggiatori meravigliosi, con cui siamo diventati amici. In qualche caso ci siamo addirittura rivisti in giro per il mondo anni più tardi!
Ricordiamo che il lavoro in workaway non è retribuito ma permette di aver vitto e alloggio pagati in cambio solitamente di 4-5 ore di lavoro al giorno. (Occorre sempre negoziare i termini in anticipo. Va bene fare i volontari, ma non fatevi schiavizzare!).

INSEGNANTE UNIVERSITARIO D’ITALIANO (VIETNAM, 2017)
Al nostro ritorno in Vietnam mi sono lanciata nel mondo dell’insegnamento, attratta dalla sfida e dall’opportunità di insegnare in un paese straniero.
Come in molti paesi esteri, anche in Vietnam esistono corsi universitari di italiano, che non sempre possono fare affidamento su un gran numero di insegnanti madrelingua, anzi.
Con una buona competenza in insegnamento e tutoraggio, e una solida educazione universitaria alle spalle, ho ottenuto la possibilità di insegnare italiano agli studenti dell’Università di Da Nang, un’esperienza indimenticabile che mi ha fatto innamorare ancora di più della cultura vietnamita.
Lo stipendio in università corrispondeva a circa 25$ americani all’ora, una paga eccellente in Vietnam!

INSEGNANTE D’INGLESE IN SCUOLE PRIVATE (VIETNAM, 2017)
Per coprire i giorni in cui non lavoravo all’università, ho deciso di arruolarmi nel vasto “esercito” degli insegnanti di inglese in Asia.
Lavorare come insegnante d’inglese in scuole private consente di ricevere stipendi di livello europeo o americano (anche oltre 20$ all’ora), vivendo però in luoghi dove la vita costa molto meno (in Vietnam si può mangiare una deliziosa minestra Phở al ristorante per 1€!).
Le famiglie più benestanti sono disposte a fare uno sforzo economico per iscrivere i figli a scuole private, poichè sanno che conoscere bene l’inglese per un vietnamita garantisce un buon lavoro fra turismo, settore alberghiero o ristorazione. Ecco che le scuole private hanno quindi un ampio budget per attrarre insegnanti stranieri e di livello.
I requisiti per gli insegnanti spesso includono l’essere madrelingua. Infatti inglesi, americani, irlandesi, sudafricani o australiani sono i prediletti e più pagati (fa fede il passaporto, non importa se hanno un accento strano…). Ma anche da italiana con un inglese fluente è possibile superare i test ed ottenere il lavoro.
Ho lavorato contemporaneamente per diversi centri privati, guadagnando sui 18-20$ all’ora, ed è legale fare questo mestiere anche con un semplice visto turistico di 90 giorni in Vietnam, con mini contratti appositi che la scuola stipula per te.
LIME PICKING&PACKING (AUSTRALIA, 2018-2019)
Quando siamo partiti per andare a vivere e lavorare in Australia, abbiamo passato 5 mesi nelle farm, come spiegato nella prima parte dell’articolo. Talvolta essere una coppia può rappresentare un vantaggio nella ricerca di determinati lavori, in quanto è visto come prova di stabilità.
Infatti il nostro capo farmer in questo modo ha potuto reclutare e affidarsi a due persone che sulla carta vanno d’accordo per un periodo di tempo più lungo, magari ospitando la coppia presso la farm (viene detratta una parte dello stipendio in cambio di alloggio all’interno della proprietà dei padroni).
Nonostante molti ragazzi cerchino impiego nelle farm per lavorare in Australia, per i datori è altrettanto complicato trovare persone che si fermino oltre i famigerati 88 giorni, e che risultino dunque un migliore investimento dal punto di vista del training e dell’esperienza che si matura sul campo.
Lavorare in Australia è anche più stimolante per motivi economici. Infatti qui è previsto il minimo salariale per legge, che ai nostri tempi era di 24$ all’ora per un contratto di tipo casual, e nel 2023 si aggira sui 26$ (16-17€).
INSEGNANTE DI ITALIANO (AUSTRALIA, 2019-2020)
Ancora una volta l’italiano mi è tornato utile, a maggior ragione in Australia dove i tantissimi immigrati italiani hanno contribuito a formare una forte presenza culturale dell’Italia, apprezzatissima a Melbourne, Sydney, ed in tutto il continente.
Grazie a piattaforme come SuperProf ricevevo sovente richieste per dare lezioni di grammatica o conversazione in italiano. In linea con gli stipendi australiani, si possono chiedere oltre 30-40$ all’ora per una lezione privata.
CONSOLATO D’ITALIA A MELBOURNE (AUSTRALIA, 2020)
All’inizio del nostro secondo anno di Working Holiday Visa in Australia, appena prima dell’arrivo del Covid-19, ho ricevuto un’offerta di lavoro al Consolato d’Italia a Melbourne, in replica ad una domanda che avevo presentato qualche mese prima.
I consolati e le ambasciate sono un altro esempio di realtà che periodicamente assume cittadini italiani residenti all’estero, poiché sono a conoscenza della lingua e della nostra amata burocrazia…
Il mio lavoro consisteva nell’aggiornare i registri degli italiani residenti a Melbourne e negli stati del Victoria e della Tasmania, e contattare tali cittadini espatriati in vista del Referendum italiano del 2020.
Essendo un ente finanziato dal governo italiano, lo stipendio in Consolato era originariamente in Euro da convertire in base al tasso di cambio, e variava fra i 32-33$ australiani all’ora.

CREAZIONE SITI WEB (ONLINE, 2019-2021)
Attraverso le nostre competenze acquisite con A Million Travels, abbiamo iniziato a fornire la nostra esperienza per la creazione di siti internet per privati e aziende. Il classico lavoro da svolgere online e da ovunque ci si trovi nel mondo.
Esistono diversi siti e piattaforme online su cui pubblicare i propri annunci ed elencare le proprie “skills”, siti di cui parliamo meglio in questo articolo. Occorre indicare in quanto tempo si può terminare un lavoro e la remunerazione richiesta, dai 25€ all’ora a salire.
ASSISTENTE DELLA LINGUA ITALIANA (AUSTRALIA 2020-2021)
Durante la pandemia globale molti lavori sono diventati improvvisamente impraticabili, ma in conseguenza ai vari lockdown si sono anche create nuove opportunità per lavorare in Australia. Parecchi immigrati temporanei hanno dovuto lasciare il paese, rimangono tutt’ora migliaia le posizioni di lavoro vacanti. Motivo per cui Australia e anche Nuova Zelanda sono costantemente impegnate ad attrarre nuovi migranti per coprire tali lavori.
Vista la chiusura dei confini, le associazioni italiane in Australia si sono trovate impossibilitate a reclutare nuovi insegnanti dall’estero, e hanno iniziare a pubblicare offerte per gli italiani già presenti nel paese.
Così ho iniziato a lavorare come assistente della lingua italiana in una Secondary School australiana, scuola superiore che copre ragazzi di età dai 13 ai 18 anni. La figura di “assistant teacher” è simile al lettore madrelingua a cui siamo abituati nelle scuole linguistiche italiane. Per questo lavoro lo stipendio variava fra i 32-34$ all’ora per circa trenta ore settimanali.

SOCIAL MEDIA MARKETING (ONLINE, 2022-PRESENTE)
Come spiegato nei lavori di Edoardo, nella fase finale della pandemia abbiamo trovato nuove possibilità lavorative da svolgersi completamente online, e non ce le siamo fatte sfuggire! Dopo aver per anni studiato e testato sulla “pelle” di A Million Travels ogni tipo di strategia marketing su internet e sui social media, ho iniziato a svolgere questo compito per altri brand.
Il lavoro da remoto permette di avere libertà di movimento e di orari, il che può essere un bene ma anche un male (questione di fusorario, non ci sono molti giorni liberi), per cui occorre sapersi gestire. Per noi, al momento, il lavoro online è la priorità che ci garantisce di poter fare ciò che amiamo fare di più: viaggiare!
A MILLION TRAVELS BLOG (2016-PRESENTE)
In tutti questi anni di viaggi, lavori, e vita vissuta in giro per il mondo, abbiamo dapprima lanciato e poi cresciuto la nostra piccola impresa, ovvero A Million Travels.
A Million Travels non è solo una pagina Instagram, ma un insieme di tanti elementi: blog di viaggi, sito completo di informazioni e guide, pagina Facebook, canale YouTube (work in progress), Pinterest, newsletter, foto, video, e chi più ne ha più ne metta. E sì, anche pagina Instagram! Ma non chiamateci influencer, non ci consideriamo tali.
Se proprio dobbiamo scegliere un’etichetta, digital nomads potrebbe addirsi a ciò che siamo, ovvero coloro che possono lavorare online, digitalmente da ovunque, avendo la possibilità di continuare a viaggiare e spostarsi, da nomadi.
Io, Ambra, mi occupo in particolare dei nostri profili social media, della ideazione e creazione dei contenuti, di fare le fotografie e le riprese video con la macchina fotografica, il treppiede, il DJI Osmo, e tutta la nostra attrezzatura fotografica, oltre che della sezione marketing legata ai nostri canali.
NON SI SMETTE MAI DI IMPARARE
Grazie al nostro blog diventato piccola impresa e business, abbiamo imparato a svolgere e stiamo tutt’ora migliorando i mestieri e le nostra capacità di scrittori, fotografi, editor, montaggio video, marketing, social media manager e imprenditori digitali. Un mix di hobby e lavoro che ci mantiene motivati ed appassionati.
A Million Travels rimane il nostro business personale, il primo amore che da hobby è diventato poi un vero lavoro. Il sito ci permette di guadagnare commissioni tramite il marketing di affiliazione e le inserzioni pubblicitarie. In aggiunta, in cambio di foto, contenuti video ed esposizione mediatica riceviamo prodotti, esperienze e pernottamenti gratuiti, o concordiamo vere e proprie campagne pubblicitarie retribuite.
Ci vogliono ore e ore per aggiornare il sito e mantenere attive le pagine social, e talvolta l’abbiamo messo da parte per questioni di tempo, ma prima o dopo ritorniamo sempre per nuovi aggiornamenti!
Termina qui il nostro post su come lavorare in Australia e all’estero. Trovate la prima parte dell’articolo con i lavori di Edoardo a questo link.
Avete mai fatto un’esperienza simile o vorreste lavorare in Australia o all’estero? Scriveteci nei commenti qui sotto.
A presto!
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