Arriviamo ad Hanoi nel tardo pomeriggio dopo 5 ore di pullman da Ha Long lungo una via tutta salti e buche.
Attraversiamo i quartieri più periferici con interi villaggi residenziali, delle vere e proprie isole lontane dal mondo circostante.
Raggiunto il quartiere vecchio, il più famoso e turistico, ci sistemiamo nella stanza di un modesto hotel al centro però del cuore cittadino. Approfittiamo della serata per passeggiare tra le bancarelle del mercato notturno che ogni weekend a partire dalle 18 anima una delle vie principali del quartiere. Tra banchi di vestiti e souvenir troviamo anche qualche spuntino e subito notiamo come il tocco occidentale abbia ormai invaso la città: pizza, kebab, aperitivi, gelati, crepes, e ogni altra cosa si possa desiderare. Potrà sembrare normale o banale, ma dopo mesi qui si impara ad apprezzare e gustare ogni piccola cosa che prima si dava per scontata!
La lunga fila di venditori è compresa tra uno dei mercati principali del quartiere e un meraviglioso lago Hoan Kiem che si fa spazio tra i palazzi: un suggestivo ponte rosso in stile giapponese collega la sponda a un isolotto su cui sorge un tempio; secondo la leggenda, nel lago è conservata la spada magica che aiutò l’imperatore a cacciare i cinesi dal Vietnam, inviatagli dagli dei e affidata poi a una tartaruga. Intorno al lago corre un bellissimo parco molto curato e colorato da varie specie di fiori, una perfetta oasi di tranquillità nonostante si trovi al centro del traffico caotico di Hanoi.
Il giorno seguente esploriamo la città attraversando le vie del quartiere vecchio; decidiamo di seguire l’itinerario proposto dalla Lonely Planet e che in effetti risulta molto piacevole. Immediatamente notiamo come le vie della città si caratterizzino per la vendita di un singolo articolo o attività lavorativa: la via dei fabbri è seguita dalla via dei lattai, vicino alla via degli specchi, dietro l’angolo della profumata via delle erbe, non lontano dalle vie del polistirolo, dello scotch e dei giocattoli. E così per tutta la città. Quando la semplicità si traduce in genialità!
Ci spingiamo ai confini del quartiere vecchio fino all’antica prigione, oggi museo, dove prima i francese durante la loro occupazione del Paese imprigionavano i vietnamiti, e in seguito usata per rinchiudere i prigionieri americani. Suggestiva e triste visita, presentata in modo evidente dal punto di vista dei vietnamiti, che però evidenzia la differenza nei trattamenti da parte dei francesi verso i vietnamiti, e da parte dei vietnamiti verso i piloti americani; ci fa riflettere su quanto a volte la crudeltà umana (in particolare il sadismo degli occidentali in questo caso) si spinga lontano.
La sera ci accomodiamo sulle poltrone di un piccolo teatro a fianco del lago Hoan Kiem, per assistere allo spettacolo di marionette sull’acqua, una delle tradizioni vietnamite. I posti sono assegnati, ma avendo comprato il biglietto già al mattino riusciamo a sederci tra le prime file. In poco meno di un’ora si avvicendano personaggi di storielle popolari molto divertenti, che riusciamo facilmente a interpretare nonostante i dialoghi (pochi) siano in vietnamita. Concludiamo la serata con uno dei piatti tipici di Hanoi, il Bun cha, una sorta di pho, con noodle, erbe, polpette di maiale, involtini primavera.
La mattina dopo prepariamo le valige e liberiamo la stanza. La sera ci attende il pullman notturno verso le estreme regioni del nord. Approfittiamo dell’ultima giornata ad Hanoi per visitare il complesso del mausoleo di Ho Chi Minh, rivoluzionario e politico vietnamita, primo ministro del Paese. Per arrivarci percorriamo un lungo viale spazioso su cui si affacciano eleganti ville di epoca coloniale, oggi sedi di uffici e ambasciate. Il complesso si apre su un’immensa piazza che però non è possibile attraversare e quando ignari del divieto abbiamo tentato di passare, un soldato ci ha sbarrato la strada indicandoci di fare tutto il giro dell’isolato per arrivare dall’altra parte. Dietro la cancellata che delimita il perimetro della zona, si erge giallo e imponente il palazzo presidenziale, seguito dal mausoleo, un cubo dall’aspetto severo in cui sono conservate le spoglie di Ho Chi Minh, e dal museo dedicato al personaggio più famoso del Vietnam. Tra gli edifici si cammina in un parco, dove spunta anche una piccola pagoda in equilibrio su un pilastro in mezzo a un laghetto, voluta dall’imperatore in onore del tanto atteso figlio maschio.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo ancora per una visita al Tempio della Letteratura, sede della prima università del Vietnam. Il sito è ben conservato, con un lago e un bel parco attorno.
Dopo molti km, rientriamo per prendere gli zaini e con un comodo bus cittadino arriviamo alla stazione dei pullman di My Dinh. Ore 19 ci sistemiamo nelle cuccette del pullman diretto a Cao Bang, città del nord-est del Vietnam.
Lasciamo Hanoi e il suo caos di colori, odori, luci, ricordi di tempi passati.