
Nel tentativo esasperato di contenere i sempre più frequenti movimenti anti-lockdown, la polizia australiana dello stato del Victoria ha inasprito i propri controlli, arrivando al punto di arrestare chi organizza o supporta proteste contro le restrizioni per il Coronavirus tramite i social media.
Nell’ultima settimana sono finite in manette 5 persone in Victoria, fra cui una donna incinta nella città di Ballarat, circa 100 km ad ovest di Melbourne, il cui caso ha creato scalpore.
Come riportato dal The Guardian, la donna è stata fermata dopo aver creato un evento su Facebook intitolato “Freedom Day”, in cui organizzava una protesta contro le misure del confinamento adottate dal governo del Victoria.
La modalità degli arresti in particolare ha fatto discutere. Gli agenti si sono presentati presso l’abitazione della donna incinta per poi ammanettarla di fronte ai suoi figli nonostante la sua ottemperanza. Il tutto è stato filmato e reso pubblico dal compagno della donna.
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LA POLIZIA AUSTRALIANA INTENSIFICA I CONTROLLI
In un altro caso a Melbourne, gli agenti hanno dovuto ricorrere alla forza dopo alcuni tentativi di negoziazione, sfondando la porta di casa e placcando l’accusato.
L’uomo gestisce una pagina su Facebook in cui divulga teorie complottiste e negli ultimi giorni avrebbe incitato i suoi lettori a prendere parte alle proteste anti-restrizioni organizzate per il weekend nel centro di Melbourne.
Anche in questo caso la polizia aveva un regolare mandato ed ha fermato il responsabile con l’accusa di istigazione e resistenza all’arresto. L’accusato stesso ha filmato la scena che ha fatto il giro del web, come si può vedere qui.
Nelle recenti settimane di lockdown sono state registrate migliaia di multe in Victoria. Circa 1700 infrazioni per chi non indossava mascherine (200$ di multa), e oltre 2000 per chi ha violato il coprifuoco o era fuori casa senza valida motivazione (1.652$ di multa).
Il segretario dell’ordine di polizia del Victoria, Wayne Gatt, ha risposto alle critiche difendendo e spiegando il lavoro degli agenti, che effettuano gli arresti una volta ottenuto il mandato di perquisizione e pattugliano le strade giorno e notte.
La polizia australiana è impegnata a prevenire ulteriori manifestazioni contro il lockdown che alcuni dissidenti hanno programmato per questo sabato nel centro di Melbourne e nelle maggiori città del Victoria, in cui il distanziamento sociale e il rispetto delle attuali norme potrebbero venir meno.

LOCKDOWN E COPRIFUOCO A MELBOURNE
La situazione a Melbourne si fa sempre più tesa, nella settimana decisiva per il prolungamento o meno delle rigide restrizioni in corso.
Al momento l’intera città di Melbourne con i suoi quasi 5 milioni di abitanti si trova in Stage 4-Lockdown dal 2 agosto, le restrizioni più severe viste in Australia durante la crisi del Covid-19.
Il provvedimento è stato dichiarato dopo diverse settimane in cui la seconda ondata di Coronavirus a Melbourne ha fatto registrare il picco di 723 nuovi casi di Covid-19 il 30 luglio. I decessi si attestano in media a 10-20 al giorno.
Lo Stage 4 a Melbourne prevede coprifuoco fra le 8 di sera e le 5 del mattino, nessun movimento oltre un raggio di 5 km dalla propria abitazione se non per lavoro essenziale e 4 ragioni per cui uscire di casa:
-recarsi al lavoro;
-visitare un centro medico;
-fare la spesa per prodotti alimentari (solo una persona per casa);
-fare esercizio fisico per non più di un’ora al giorno.
Inoltre le mascherine sono obbligatorie ovunque al di fuori della propria abitazione.

I NUMERI DEL CORONAVIRUS IN AUSTRALIA
In totale l’Australia ha registrato 26.000 casi di Coronavirus e oltre 700 morti da inizio pandemia, di cui 650 in Victoria. Motivo per cui il Victoria è stato isolato dal resto del paese negli ultimi mesi.
I numeri sono effettivamente bassi rispetto all’Italia e al resto del mondo. Nonostante ciò l’Australia, nota per le sue severe politiche in termini di dogana e immigrazione, non ha intenzione di abbassare la guardia nuovamente sulla gestione della pandemia, un errore che è già stato fatto a fine giugno in Victoria.
La seconda ondata è infatti scaturita da una cattiva gestione negli hotel di Melbourne in cui venivano messi in quarantena gli australiani di ritorno da oltre oceano.
Da agosto la situazione è progressivamente migliorata e il confinamento sta portando i suoi frutti, con diversi giorni in cui si sono registrati meno di 100 nuovi casi a Melbourne.
Il resto dello stato del Victoria si trova invece in Stage 3-Lockdown, senza coprifuoco o limiti di 5 km né di 1 ora di movimento.
Negli altri stati australiani la situazione è sotto controllo, e le restrizioni sono più rilassate.
Diversi stati fra cui il Western Australia, la Tasmania e il Northern Territory registrano 0 casi ormai da settimane. Mentre in New South Wales, South Australia e Queensland si verificano pochi casi isolati, essenzialmente di individui che arrivano dal Victoria e vengono immediatamente messi in quarantena.

SETTIMANA DECISIVA PER IL VICTORIA
Per questo i residenti di Melbourne e del Victoria si sentono ancora più ingabbiati, essendo gli unici australiani ad avere la libertà limitata da diversi mesi ormai.
L’ultimo giorno dello Stage 4 è previsto per il 13 settembre. Nel frattempo si attende con trepidazione la conferenza del premier Daniel Andrews di questa domenica sull’imminente futuro riguardo alle restrizioni per il Coronavirus, nella speranza che le manifestazioni programmate per il weekend non peggiorino ulteriormente la situazione.
Intanto l’Australia ha ulteriormente allungato la chiusura dei propri confini internazionali fino al 17 dicembre, e pare ormai certo che ogni piano di viaggio in Australia dovrà essere posticipato fino a 2021 inoltrato.
Cosa ne pensi? É giusto punire chi agisce illecitamente su Facebook o la polizia australiana sta esagerando?
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Pensavo che il controllo e l’arresto a seguito di quel che viene scritto sui social e/o ovunque fosse una prerogativa degli stati totalitari e dittatoriali: mi stupisce che avvenga in Australia e lo ritengo molto grave. Anche in Germania e Spagna si sono svolte manifestazioni dei negazionisti Covid-19 ma la polizia non ha arrestato chi non ha commesso violenze e non mi risulta abbiano arrestato per opinioni espresse sui social…La libertà di parola si deve sempre difendere. Roberta
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Ciao Roberta,
grazie per il tuo commento, siamo assolutamente d’accordo con te. Ci auguriamo di uscire presto da questa situazione sempre più assurda!