
Manca ormai una settimana alla fine del nostro primo anno di viaggi in Australia. Primo, sì, perchè ci sarà anche un secondo anno. È stato un anno pieno di emozioni, in cui abbiamo fatto nuovi incontri, scoperto luoghi incredibili, visto animali più unici che rari, realizzato i nostri sogni, e macinato migliaia di chilometri. Oltre 15.000 chilometri percorsi on the road con il nostro minivan attraverso 5 stati della gigantesca e affascinante Australia.
Ma partiamo dall’inizio.
LO SBARCO IN AUSTRALIA
Lo scorso giugno 2018, dopo un viaggio di una settimana nell’ovest della Thailandia e di un mese in Indonesia da Java a Bali, ci imbarcavamo proprio all’aeroporto di Bali Denpasar per Cairns, nostra prima meta in Australia. Volo solo andata, acquistato sul sito di una compagnia low-cost con i risparmi messi da parte sui nostri conti in banca, cifra necessaria per soddisfare uno dei criteri del nostro visto e passare indenni i temuti controlli doganali australiani.
Sulle spalle, due zaini da 40 litri con tutti i nostri averi. In mano, un pezzo di carta con la dicitura Working Holiday Visa che garantisce l’entrata e la permanenza in Australia per un anno. In testa e nel cuore, un mix di sensazioni più o meno piacevoli: l’eccitazione per l’imminente partenza, il nervosismo e le paranoie per i controlli in aeroporto (E se bisogna avere i soldi in contanti australiani? Io ho le scarpe un po’ sporche di fango, metto la croce a questa domanda qui? E se la terra è piatta e l’Australia non esiste???), la pressione di dover trovare un lavoro, una macchina e una casa, il raggiungimento del paese più a sud in cui siamo mai stati, così lontano dalla nostra Italia. Ma sempre con la convinzione interiore di star facendo la cosa giusta, insieme, che ci fa sentire liberi e felici.
Ci siamo sentiti un po’ come Davide, Ale e Fede – i tre protagonisti di “Sbaglio Strada e Cambio Vita”, la serie podcast di Verti – all’alba del loro viaggio on the road (in pulmino!) tra le strade delle nostra bella Italia. Il primo episodio è uscito oggi e lo potete ascoltare qui.
La tropicale Cairns Camminando per la foresta

L’ARRIVO NELL’AUSTRALIA TROPICALE
L’impatto con Cairns, nel nord del Queensland, è stato molto positivo: ci siamo sentiti subito benvenuti nella piena stagione turistica dell’inverno dell’emisfero sud, che va da giugno a settembre.
Forse non tutti sanno che la parte settentrionale dell’Australia è soggetta ad un clima tipicamente tropicale. Il paesaggio ci ricorda un po’ il nostro amato sudest asiatico, con rigogliose foreste pluviali, imprevedibili cicloni e temibili coccodrilli.
Nel corso della storia, l’Australia ha accolto migranti da ogni parte del mondo e dato loro l’opportunità di ricostruirsi una vita, scappando da guerre e miseria; milioni di persone che hanno contribuito alla fondazione e allo sviluppo del paese convivono ora in una società estremamente multiculturale. Noi non scappavamo da nulla, piuttosto cercavamo qualcosa, e fin dall’inizio siamo stati pervasi da un grande senso di libertà. Dopo un giorno avevamo già il nostro conto in banca attivo, un numero di telefono ed un indirizzo australiano (in un appartamento AirBnb in affitto di una splendida e giovane famiglia di Cairns), e il TFN (una sorta di codice fiscale) necessario per ottenere un lavoro. Una burocrazia estremamente funzionale e veloce che non ha mai smesso di sorprenderci nel corso dell’anno.

LAVORARE IN AUSTRALIA
Tante volte da casa si sentono storie di come nel secolo scorso gli emigrati trovassero lavoro appena messo piede in un nuovo stato come ad esempio negli USA, e questo è ancora vero oggi in Australia. I cartelli “staff wanted” abbondano fra bar, ristoranti e negozi (specialmente a Sydney e Melbourne); spesso essere propositivi e aver voglia di fare conta più dell’esperienza in sé, e a giudicare dalla varietà delle nazionalità dei lavoratori, non è certo il passaporto ad essere una discriminante, basta cavarsela con l’inglese ed essere in regola per lavorare. Una terra promessa? Forse. Certamente ci sono molte possibilità, voglia di ascoltare nuove proposte e di premiare i meritevoli.
Noi abbiamo scelto però una strada diversa rispetto a quella della ristorazione, in cui molti si tuffano a capofitto. Dopo un mesetto di ambientazione e lavoretti casuali a Cairns, ci siamo messi alla ricerca di un lavoro “regionale” in una fattoria o in una piantagione. Chi ha familiarità con questo tipo di visto sa che si parla del cosiddetto “farm job”, che dà la possibilità di estendere il proprio visto di un altro anno previo completamento di un periodo lavorativo di almeno 88 giorni in una farm. Trovare questo tipo di lavoro è meno facile e richiede pazienza, a seconda della stagione e della zona in cui ci si trova. Ne parleremo specificamente in un articolo dedicato.
Alla ricerca di un lavoro… …nelle piantagioni del Queensland
IL NOSTRO MINIVAN: PENNY!
La svolta per noi in questo senso è rappresentata dall’acquisto di Penny, il nostro amato minivan che ci accompagnerà ovunque in Australia. In uno stato vasto come l’Australia in cui centinaia di chilometri separano paesini di 500 anime e le città maggiori si contano sulle dita di una mano, avere una propria auto è fondamentale. Il nostro minivan Penny rappresenta la vera essenza del nostro viaggio in Australia: sarà la nostra auto, il nostro letto, la nostra casa ovunque, la nostra libertà.

VITA IN CAMPEGGIO E FARM JOB
Con Penny le possibilità si moltiplicano: ci possiamo inoltrare nelle zone più isolate dove non si arriva nè a piedi, nè in treno, nè in autobus. In questo modo, presentandoci di persona ai proprietari delle aziende agricole, siamo riusciti a trovare un buon lavoro in poco tempo. E così è iniziata la nostra esperienza di raccolta limes, i cugini tropicali dei limoni, per 5 mesi, da agosto a dicembre. Abbiamo lavorato e vissuto presso un paesino sperduto chiamato Dimbulah, a circa 150 km dalla città costiera di Cairns.

Durante questi mesi abbiamo soggiornato in un campeggio immerso nella natura, con bagni, docce e cucina in condivisione. Il minivan è stata la nostra casa su ruote, portandoci al lavoro in farm tutte le mattine, e nel quale riposarci e dormire il resto del tempo. Nei giorni liberi ci portavamo letteralmente dietro la casa per esplorare il Queensland Tropicale del Nord, fra altissime cascate, foreste pluviali, e spiagge deserte contornate dalla leggendaria Grande Barriera Corallina. Per diversi mesi la temperatura è raramente scesa sotto i 30°C, andando spesso oltre i 40°C. Lavorare sotto il sole cocente dei tropici non è stato sempre facile, ma è un’esperienza che ricorderemo sempre con il sorriso, una sfida con noi stessi che abbiamo vinto.




FLORA&FAUNA AUSTRALIANA
Ci siamo abituati a vedere dozzine di canguri ogni giorno, purtroppo spesso più morti ai lati della strada che saltellanti nelle praterie (di notte tendono a brulicare sul ciglio della strada e rimangono abbagliati e paralizzati alla vista dei fanali dei grandi road-train). Al tramonto i paraggi del nostro campeggio si riempivano anche di wallaby, un po’ più piccoli dei canguri, opossum, gufi e talvolta anche serpenti, mentre al mattino il canto unico del kookaburra era diventato la nostra sveglia naturale.
Fra i tipici animali australiani come non ricordare la prima volta che abbiamo accarezzato un koala, e quando abbiamo visto nel cuore della foresta pluviale esemplari incredibili come il casuario, l’emù, il wombat e l’ornitorinco.
Se c’è un luogo che ti permette di entrare a stretto contatto con la natura, di viaggiare per centinaia di chilometri sotto un caldo sole, di vedere un susseguirsi continuo dei paesaggi più variegati, e di andare a dormire sotto un cielo pieno di stelle, quel luogo è l’Australia.
L’AVVENTURA IN MINIVAN
All’inizio non è stato semplice abituarsi a vivere e convivere in uno spazio così ridotto, ma con un po’ di organizzazione e decorazione siamo riusciti a renderla una sistemazione che adoriamo. Il nostro van Ford Econovan Maxi si distende per 5 metri: dietro all’abitacolo due divanetti convertibili si trasformano in un letto alla sera. Abbiamo un pianale per cucinare, dove sistemiamo il fornello a gas portatile che può essere usato sia indoor che outdoor, e tantissimi cassettini per stoviglie e provviste, oltre che armadi e spazi sotto i divanetti per mettere via vestiti e oggetti più ingombranti.
La vera chicca della nostra cara vecchia Penny è il tetto espandibile che ci consente di stare in piedi al suo interno! Questo dettaglio fa davvero la differenza fra un’auto con tenda o un minivan classico senza estensioni: la struttura del nostro van ci dà effettivamente modo di poter camminare comodamente su e giù senza dover stare sempre piegati o coricati. In più, come ogni buon campeggiatore/camperista, siamo ben equipaggiati con sedie, tavolini, pannello solare e seconda batteria per alimentare il frigo e i nostri vari dispositivi.
Dentro il nostro van: Piano cucina Bandiera Aussie Divanetti convertibili in zona letto
IL NOSTRO VIAGGIO ON THE ROAD
I 5 mesi in cui ci siamo “viziati” con la corrente elettrica del campeggio e la spaziosa cucina in loco sono stati solo il principio, la sfida è iniziata quando abbiamo intrapreso il vero e proprio viaggio on the road. Nei successivi 4 mesi, da gennaio ad aprile 2019, abbiamo guidato lungo la east coast australiana da Cairns fino a Melbourne, facendo molte deviazioni nell’interno e svariate tappe, per un totale di oltre 10.000 km solo in questo periodo.









Abbiamo percorso in media 150-200 km al giorno, a volte stando fermi in determinate zone, altri giorni macinando anche più di 600 km a tratta. Passando di stato in stato, il nostro amore per questo paese cresceva (insieme alla cifra sul contachilometri!): il Queensland, con i suoi 2.000 km da Cairns a Brisbane, ci ha regalato, tra le tante cose, la possibilità di ammirare la maestosa Barriera Corallina; il New South Wales, lo stato di cui Sydney è la capitale, ci ha lasciato il ricordo dei tramonti sulle sue meravigliose spiagge dorate, casa dei surfisti; il piccolo Territorio della Capitale Australiana, Canberra, ci ha incuriosito con la sua storia di “città di fondazione o pianificata”; abbiamo poi assaggiato un po’ di outback, lo sconfinato deserto nel centro del paese, quando abbiamo guidato da Sydney ad Adelaide, nello stato del South Australia, per un totale di 1.400km in soli 3 giorni. Ed infine il Victoria, che è stata la nostra casa negli ultimi mesi trascorsi a Melbourne.
LA SCOPERTA PROFONDA DEL SENSO DI…
… Libertà! Il viaggio on the road ha significato per noi avere un posto diverso dove dormire ogni notte, dover cucinare in aree di sosta attrezzate o meno, imparare a disporre in modo efficiente di energia solare e batteria del van per alimentare il frigo, i cellulari ed il computer, dover a volte fare a meno della doccia e soprattutto dell’acqua calda, praticamente mai disponibile nei campeggi in Queensland. E ancora, vedere paesaggio e clima cambiare notevolmente, partendo con i 40°C dell’estremo nord dell’Australia senza aria condizionata, fino a rintanarsi nel van campeggiando di notte nelle fredde notti autunnali del Victoria.
Ma se da un lato a volte siamo stati scomodi, stretti, desiderosi di una stanza d’albergo e di spazi più ampi, dall’altro lato non c’è mai stato un momento in cui non ci siamo sentiti completamente liberi di vivere come volevamo il nostro viaggio, e di conseguenza la nostra vita. Curiosità e ispirazione hanno guidato le nostre giornate, rendendole sempre diverse, uniche e memorabili.

GOODBYE, AUSTRALIA
Un viaggio iniziato come una scommessa, che ci ha permesso di riscoprirci, di metterci in gioco, di capire il valore del momento presente e del significato di libertà. Una sfida che anche Davide, Ale e Fede si sono trovati ad affrontare, chissà quale lezione impareranno dal loro viaggio on the road (non siete curiosi anche voi?!): ascoltate il podcast della loro esilarante avventura a questo link a partire da oggi e ogni giovedì, fino al 27 giugno.
Vedere scorrere dal finestrino del nostro van le foreste pluviali del Queensland, le deserte coste sabbiose, il profilo delle grandi città in lontananza, fino a perdersi con lo sguardo nelle distese sconfinate e ritrovarsi poi col naso all’insù all’ombra dei grattacieli di Sydney e Melbourne: uno spettacolo difficile da spiegare a parole.
A volte si sente parlare di “film della vita”: sicuramente questo anno trascorso in Australia ha scritto una delle più belle sequenze del nostro film. Una sequenza ancora inconclusa e che saremo felici di riprendere.
Ciao Australia, a presto!
P.S.: Avete mai fatto un road trip? Cos’ha significato per voi?
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